Festa del Patrono, Sant’ Antonino, giovane nord africano e martire...

Venerdì, 16 Settembre 2016

Carissimi, 

siamo alla Festa del Patrono, Sant’Antonino, giovane nord africano e martire. 

Giovane: il Vangelo faceva breccia in questi giovani coraggiosi e forti, capaci di lottare per l’impero romano, ma anche di contrastare tutto ciò che era pagano all’interno dell’impero romano, fino al dono della vita. 

Nord africano: quale coraggio i pochi abitanti di Nova di quel tempo a dedicare la proprio parrocchia appunto a un nord africano, questo avviene attorno al 1700. 

A quel tempo contava l’essere cristiano e l’essere martire più della provenienza geografica. 

S. Antonino Martire cioè un giovane che ha donato la vita per Cristo in un tempo, ieri come oggi, dove lo spazio per la libertà religiosa era poco anzi pochissimo, e ieri come oggi c’erano nel mondo luoghi di persecuzione intensa per i cristiani. 

Da noi più che la persecuzione è forte l’indifferenza relativista tanto da far scomparire all’interno della festa patronale ogni riferimento a S. Antonino, come se la festa patronale stesse in piedi in quanto festa patronale e grazie ai “camp del furmentun”. 

La festa patronale ha un riferimento al Martire all’uomo al cristiano Antonino e i novesi facevano festa perché Dio dava prosperità alla loro terra anche attraverso il raccolto del mais. 

In questa cultura dominante il primo posto è occupato sempre da ciò che è esteriore, immediato visibile, veloce, superficiale, e provvisorio, il reale cede il posto all’apparente. 

Andare indietro nella storia vuol dire riscoprire le proprie radici e le radici di Nova sono radici cristiane, radici di un popolo che si affidava a Dio e ai Santi rendendogli l’onore dovuto. 

La secolarizzazione tende a ridurre la chiesa e la fede nell’ambito del privato e dell’intimo, no, nelle cascine di una volta c’era l’aia per essiccare il mais e c’era anche l’effige di Maria e dei Santi a protezione di tutto cio che i contadini avevano. 

Carissimi novesi, di questa fede cosa è rimasto? Una rievocazione storica?, utile necessaria e bella, ma guai se è fine a se stessa o peggio se celebra se stessa, la rievocazione storica serve a farci comprendere com’era e come deve essere anche oggi l’affidarsi a Maria, al Santo Patrono, a Dio. 

                                                                                         con affetto don Luigi 

 


don Luigi Caimi


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