Cari giovani, ragazzi e ragazze, non rovinatevi la vita, non fatevi del male, la vita merita di essere vissuta
Carissimi,
Giulia Cecchettin aveva 22 anni, un bel viso da bambina e voleva diventare una disegnatrice di fumetti. A spezzare il suo sogno è stato il suo ex fidanzato Filippo che diceva di amarla e invece le ha tolto la vita. C’è una domanda di fondo che vale la pena porci: ma perché alcuni uomini uccidono le donne, le picchiano, le maltrattano, le insultano? Eppure tutti noi maschietti abbiamo avuto una mamma, una nonna, una maestra. Perché quando ci innamoriamo vogliamo negare all’altra di vivere? Questa ossessione con l’amore non c’entra nulla: amare una persona vuol dire rispettarla, lasciarla libera di essere chi decide di essere, di coltivare i suoi progetti. Il “no”, non è la sigla della provincia di Novara è qualcosa che qualche volta dobbiamo sentirci dire per poter crescere, il “no” lo si deve sentire in famiglia, nella scuola, nella Chiesa e anche fra gli amici, perché ci sono delle cose che non dobbiamo fare, ma è diventato vietato dirlo. Essere violenti è una scelta e la violenza non va mai subita, nè sopportata, se sei con una persona violenta, non devi sperare che cambi, devi immediatamente allontanarti. Nel secolo scorso, quando sono nato io, quando a un ragazzo piaceva una ragazza, si diceva: si parlano, si conoscono, stanno insieme e poi dopo un periodo congruo di fidanzamento si arrivava al matrimonio, cioè si arrivava a vivere insieme. Era proprio così stupida questa scaletta? Oggi noi l’abbiamo rovesciata, prima si sta insieme, poi ci si conosce, poi si parla. Cosa vogliamo aspettarci se abbiamo costruito così un mondo libertario, ma non libero?
Cari giovani, ragazzi e ragazze, non rovinatevi la vita, non fatevi del male, la vita merita di essere vissuta.
Il Natale con questo Dio che manda suo figlio ad abitare con noi ci rende tutti fratelli e sorelle.