Alessandro Manzoni
Carissimi,
abbiamo appena ricordato il centenario di un grande poeta come Dante. Adesso vogliamo ricordarne un altro, “Alessandro Manzoni” a 150 anni dalla sua morte. Moriva il 22 maggio 1873. Manzoni è l’autore che con Dante ha plasmato la nostra identità nazionale, lo abbiamo studiato a scuola con i suoi Promessi Sposi e forse proprio per questo non lo abbiamo amato e conosciuto abbastanza. Manzoni fu amato, odiato, citato, denigrato, studiato, per questo anche incompreso. E’ un monumento della letteratura italiana e come tutti i monumenti non solo risulta ingombrante, ma qualche volta li vorremmo abbattere perché c’è qualcosa che non comprendiamo o non condividiamo. Una cosa è certa I Promessi Sposi e tutti i suoi scritti sono stati fondamentali nel costruire sia l’Italia che gli italiani, Lui diede un contributo fondamentale alla causa risorgimentale, alla nascita della nostra Nazione e lo fece nella maniera più efficace e profonda: cercando di dare una coscienza civile basata sulla responsabilità dell’individuo. Chiunque esso sia, anche il potente di allora come Don Rodrigo e i poveri come Renzo e Lucia. La sua attualità stà proprio nel dare importanza alla persona indipendentemente dal suo stato sociale e I Promessi Sposi sono il trionfo di un amore povero e grande, che vince anche la violenza e il sopruso e questo è un grande insegnamento anche per l’oggi. Manzoni ci fa anche capire Lui convertito come il cattolicesimo sia componente importante e costitutiva della nostra storia e identità.
Lui non ci insegna una passiva e rassegnata accettazione del sopruso, ci insegna a combattere contro le ingiustizie, perché alla fine il bene ha sempre il sopravvento.