Carissimi, con gioia ho accolto la lettera di Padre Marco Pifferi e trascrivo
Carissimi, con gioia ho accolto la lettera di Padre Marco Pifferi e trascrivo:
“Carissimo don Luigi, finalmente dopo vari mesi di “isolamento” sono riuscito ad avere la possibilità di un collegamento internet. Approfitto di questa “rara” occasione per far pervenire a tutta la comunità pastorale novese i miei auguri per queste festività pasquali. Qui al centro di formazione per famiglie catechiste del mondo rurale, stiamo per concludere il secondo anno di formazione (il corso è di 3 anni). Le sei famiglie che vivono con me poco alla volta stanno prendendo coscienza della missione che li aspetterà a partire dal prossimo anno quando dalla chiesa della Guinea riceveranno il mandato di catechisti. L’evangelizzazione, specialmente all’interno, nei villaggi, è affidata alle famiglie che, oltre a garantire una “stabilità” sono anche una testimonianza concreta di come l’annuncio di Gesù risorto, se accolto nella semplicità e umiltà della vita quotidiana può trasformare anche la vita di un intero villaggio. Come già affermava Papa Paolo VI nell’enciclica “Evangelii Nuntiandi”: il mondo oggi ha bisogno più di testimoni che di maestri e se ascolta i maestri è perché sono testimoni”…. E Papa Francesco nell’Evangelium Gaudium afferma: guai a me se non divento un evangelizzatore, un testimone del Vangelo della gioia! Questo è quanto sto cercando di mettere nel cuore di queste famiglie…..testimoni del Vangelo della gioia con la gioia del vivere insieme. E questo lo facciamo attraverso le attività quotidiane di formazione (4 ore di “scuola al giorno”), lavoro insieme negli orti, e nei campi; la fatica del lavoro in risaia, il sopportare in questi tempi il clima che non ti lascia respirare (la temperatura minima qua è di 30 gradi…) la cura del progetto della produzione di uova, la mancanza d’acqua…(dovreste vedere la fila delle donne e bambini che tutti i giorni vengono a prendere l’acqua qua da noi…. ci sono donne che si fanno dai 2 ai 3 Kilometri solo per poter avere acqua) e di fatto adesso stiamo vedendo se riusciamo a “scavare” due pozzi in due villaggi qua vicino in modo che le donne non siano costrette tutti i giorni a venire qua al centro con i loro secchi..ma quello che ci da forza è che tutto questo è un lavoro che si fa INSIEME, non è che ciascuno pensa per sé o solo per la sua famiglia….il frutto del lavoro è per il bene di tutti. E’ questo cambiamento di mentalità che poi aiuterà queste famiglie ad avere una “autorità” nei loro villaggi, e essere così punti di riferimento.
In questo momento con un occhio attento anche alla realtà che ci circonda, abbiamo iniziato la costruzione di un asilo che non servirà solamente per i figli più piccoli delle famiglie che abbiamo al centro, ma anche per i bambini dei villaggi che ci circondano.
Vi chiedo di continuare a pregare per me per le famiglie che con me qua vivono affinchè sappiano essere sempre più artefici dello sviluppo non solo a livello religioso, ma anche sociale e umano dei loro villaggi. Se tutto procede secondo i programmi ci vedremo il prossimo anno (2024), quando tornerò per le “vacanze” (sono ripartito nel 2019 quindi sono già cinque anni), ma soprattutto per celebrare con tutti voi i 40 anni della mia ordinazione sacerdotale e i 35 anni di appartenenza alla regione africana della Guinea Bissau. Che il Signore continui a benedire il vostro pastorale e la comunità “San Grato” di Nova Milanese .
Padre Marco