Era l'alba del 24 febbraio del 2022 quando le truppe russe hanno invaso il territorio ucraino

Sabato, 18 Febbraio 2023

Carissimi 

era l'alba del 24 febbraio del 2022 quando le truppe russe hanno invaso il territorio ucraino, sembrava che doveva essere una guerra lampo, non lo è stata. Il brutto è che non si intravede la fine e nessuno sembra avere a cuore la pace. Il conflitto ha stravolto non solo i paesi in guerra ma l'intera Europa la quale partecipa alla guerra creando emergenze umanitarie e soprattutto destabilizzando governi e paesi. Il 24 febbraio ha segnato una brusca presa di coscienza che la guerra non è più lontana. Da 80 anni non eravamo abituati a sentirla così vicina, certo abbiamo assistito anche alla dissoluzione della vecchia Jugoslavia con le guerre tra serbi, croati ecc… Questa guerra è un'altra cosa, molto più pericolosa, forse anche perché la Russia rimane comunque una potenza nucleare. La guerra ci fa cambiare l'approccio alla vita, il modo di pensare la libertà, di vivere i valori umani, di guardare ogni singola persona, di pensare alle famiglie sia russe che ucraine che perdono un figlio, una ricchezza che non si può perdere. L'Europa è carente di giovani e noi ci permettiamo di perdere intere generazioni. Penso che in Ucraina c'è tantissima stanchezza, disillusione, miste a paura. Da noi la guerra rischia di scomparire dalle prime pagine, il dialogo per noi rimane l'unica soluzione, ma per ora non c'è luce, non se ne parla. La gente lì continua a vivere nei rifugi pregando spaventata per le persone che perdono tutto, la casa, i figli, e quindi hanno bisogno di conforto e di speranza. Quello che tocca a noi non è fare il tifo, come se stessimo assistendo a una partita di calcio, ma è quello di pregare e sperare che tutto ciò finisca. La dignità umana sta pagando un caro prezzo, se pensate non solo ai morti ma all'assenza di luce elettrica, di gas, di cibo. Il rischio dei bombardamenti è elevato e con i bombardamenti la linea del fronte è sempre troppo vicina. Certo nessuno credeva che questa crudeltà fosse possibile, invece è arrivata, è ammirevole negli ucraini la loro costanza nel difendere la Patria, ma tutti dobbiamo renderci conto che questa guerra è un martirio che continua ogni giorno.

Noi cristiani dobbiamo continuare a fare il tifo per la pace.


don Luigi Caimi


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