"IL NATALE, FESTA A DOPPIO TAGLIO: PUO' CONSOLARE O FARE SENTIRE PIU' SOLI"
Carissimi,
sull'ultimo numero di Famiglia Cristiana ho trovato un titolo interessante per il Natale:
"IL NATALE, FESTA A DOPPIO TAGLIO: PUO' CONSOLARE O FARE SENTIRE PIU' SOLI". Sì il Natale è proprio una festa a doppio taglio, il tempo dell'attesa pieno di gioia, di allegria, di famiglia soprattutto dove là ci sono dei bambini, il pomeriggio di Natale tempo un po’ triste dove spesso ti vengono in mente i tanti che non sono più accanto a te. Certo io auguro a tutti un Natale in famiglia, con tanta serenità, luce e calore. Che la luce del Natale brilli in ogni casa, in ogni paese, in ogni cuore, perché sono persuaso che solo la luce del Natale può farci sentire meno soli e darci consolazione. La solitudine, come ci dice il Cardinal Ravasi, in una bella intervista sul Corriere della sera è la più grande malattia di oggi, certo come dimenticare il Covid,.i tumori,. gli infarti ecc.., ma la vera malattia è proprio la solitudine, perché anche le malattie che ho citato prima se hai accanto chi ti vuole bene le sopporti, diventano impossibili quando ti accorgi di non aver accanto nessuno. Purtroppo il mondo non cambia, già Maria e Giuseppe erano costretti a mettersi in viaggio per la violenza dei potenti, nonostante Maria stesse per partorire, attenzione ad avere un cuore di pietra verso le Marie e i Giuseppe di oggi. Il Natale come ogni anno accade mentre fuori sembra tutto remare contro, noi uomini di oggi, che ci sentiamo sempre più intelligenti e preparati di chi ci ha preceduto, non siamo più capaci neanche di fare una tregua in guerra, nell'ormai lontano 1918 nelle rispettive trincee i soldati austriaci e italiani il giorno di Natale cantavano ognuno i propri canti natalizi e le armi tacevano. Certo solo per un giorno, ma oggi nemmeno per un giorno siamo capaci di cantare gli stessi canti natalizi. Gesù per venire al mondo si fa bisognoso solo dell'affetto di una famiglia, essere famiglia significa vivere come Maria e Giuseppe, mettere da parte tutte le lamentele, tutto ciò che può dividere per riprendere il coraggio di relazioni significative. Noi siamo stati capaci anche di distruggere la famiglie e ci lamentiamo che oggi la famiglia non c'è più. Siamo strani noi uomini, sembra che il Vangelo voglia suggerirci che contro ogni pronostico alla fine sarà sempre il bene a dire l'ultima parola e l'egoismo sarà sempre sconfitto. Cari novesi più rimango con voi più sento di volervi bene, ognuno come è, con le sue fragilità, con le sue difficoltà ma anche con il tanto bene che c'è dentro di voi.
Auguri di BUON NATALE!