Carissimi ancora una volta il Papa fa la parte del gigante nella situazione politica...
Carissimi
ancora una volta il Papa fa la parte del gigante nella situazione politica di oggi dominata dalla guerra. Papa Francesco non parla il linguaggio della politica ma predica il Vangelo e lo ribadisce con gesti e parole che non hanno preoccupazioni diplomatiche ma certamente hanno le preoccupazioni della pace. Una cosa è certa, le armi non portano mai la pace. Il Papa presenta a Maria, in questo mese di maggio, le sofferenze e le lacrime di questi uomini e donne in guerra e ancora una volta ci invita a pregare ogni giorno per la pace. Noi lo facciamo passando per le via della nostra città con la statua della Madonna di Fatina dove a ogni fine decina di rosario diciamo : "Maria regina della pace prega per noi". E' stato un gesto straordinario quello del Papa che rilascia un intervista al Corriere della sera, ma ormai dovremmo essere abituati, certo non siamo abituati ad ascoltare un Papa, una persona, un uomo di chiesa che va diritto al cuore del problema e il cuore del problema è una umanità che rischia di essere travolta da una spirale di egoismi. Il Papa non ha fatto pie considerazioni sulla guerra, ha manifestato la volontà di incontrare il personaggio principale, colui che ha mosso per primo le armi, cioè Putin, il desiderio di incontrarlo non per dirle che ha ragione o torto ma per dirle ancora una volta, solo il dialogo, solo l'incontro con le persone, è l'unica strada per muovere la pace. Noi italiani ancora una volta facciamo la parte dei tifosi, chi tifa Putin, chi tifa l'Ucraina, noi siamo tra quelli che conoscono le responsabilità di Putin ma tifano la pace e ci piaccia o no solo l'incontro con Putin può ottenerla . Il Papa, con il coraggio di chi indica in Putin l'aggressore, dice che anche la Nato se vuole davvero la fine del conflitto deve smetterla di abbaiare ai confini della Russia. Il tono del Papa è diretto, ma coerente e forte, infatti è lo stesso Francesco che invita Kirill, il patriarca di Mosca, a saper prendere le distanze dalla politica, dicendogli chiaramente che non è bene benedire l'aggressione militare dell'Ucraina ed e bene spendere una parola per le vittime innocenti di questo disastro bellico. Anche l'immagine è forte perché Francesco dice con chiarezza che non si può diventare chierichetti di Putin. Il Papa dice che la vocazione del credente è quella di essere al servizio delle ragioni di Dio e non di quelle del potere o delle singole fazioni. A noi cristiani non ci è chiesto di schierarci in una fazione, ci è chiesto ancora una volta di pregare per la pace. Questo è il senso del nostro pellegrinale serale con la statua delle Madonna in tutte le vie del paese.