Don Mario Ciceri e Armida Barelli

Sabato, 07 Maggio 2022

Carissimi 

Oggi parliamo di due persone beatificate nel Duomo di Milano il 30 aprile.

Don Mario Ciceri ha una vita semplice. Nasce a Veduggio, l'8 settembre 1900, in una modesta cascina da genitori poveri e ospitali. Poco prima dell'inizio della grande guerra entra in seminario a Seveso, prosegue la sua formazione insieme ad altre persone illustre come Carlo Gnocchi e don Luigi Monza. Viene ordinato nel 1924 dal Card. Tosi ed è nominato Vicario parrocchiale di Brentana a Sulbiate. Vive tutto il suo ministero in quella parrocchia, spendendosi totalmente per l'oratorio, l'azione cattolica, la carità e nella cura dei malati. Dopo l'armistizio del 1943 non ha paura di mettere a rischio la sua stessa vita, raccogliendo tutto un popolo ai margini, generato dal conflitto: soldati, sbandati, renitenti alla leva in opposizione al regime, partigiani, fuggiaschi italiani e stranieri. Muore il 4 aprile a seguito di un incidente, avvenuto il 9 febbraio con un carretto su una strada semideserta. Per la fine della guerra aveva offerto la sua vita dal letto dell'ospedale. La sua figura , per nulla imponente, ci riporta alla grazia di una santità che non è privilegio di pochi, ma alla portata di ogni uomo e ogni donna come indicato da Papa Francesco nella " Gaudete et exultate".  La sua memoria liturgica sarà celebrata il 14 giugno.

Armida Barelli Nasce a Milano il 1 dicembre 1882 in una famiglia benestante. E' stata educatrice, cofondatrice dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, dell'Opera e delle Missionarie della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo e dirigente dell'Azione Cattolica. Aveva due fratelli  e tre sorelle. Si avvicina alla religione in età scolare, nel collegio svizzero a Menzingen. In quel periodo ha modo di approfondire una vita spirituale e sceglie di dedicarsi ad opere sociali, rinunciando a creare una propria famiglia. Tra le persone importanti del suo cammino spirituale, ci sono Padre Agostino Gemelli, Padre Arcangelo Mazzotti e Don Enrico Mauri. Nel 1910 divenne terziaria francescana. Nel 1913, alla vigilia della festa del Sacro Cuore nel Duomo di Milano,. Si offrì definitivamente al Signore per l'apostolato, rimanendo inserita nelle realtà temporali. Al fianco di Padre Gemelli affrontò un impegno religioso e sociale notevole. Nel 1949 ha una grave malattia che la rende invalida vivendola in spirito di penitenza, nella preghiera e offrendo le sue sofferenze per l'istituenda Facoltà di Medicina e del Policlinico Gemelli di Roma. Muore a Marzio (VA) il 15/08/1952. La sua memoria liturgica sarà celebrata il 19 Novembre.

 


don Luigi Caimi


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