La casa comune è la nostra terra, in questa terra ci viviamo noi e probabilmente ci vivranno i nostri figli e nipoti
Carissimi
siamo un po’ preoccupati per la casa comune?
La casa comune è la nostra terra, in questa terra ci viviamo noi e probabilmente ci vivranno i nostri figli e nipoti. Avendo poco interesse per il bene comune e lasciandoci guidare da un innato egoismo che produce solo il peccato ho l’impressione che alla fine il ragionamento è: “Sto bene io, stanno bene tutti”. Non è così, noi viviamo in un mondo circondato dalla plastica: è nell’acqua, nell’aria e persino in quello che mangiamo. Di questo si stanno preoccupando anche i medici, soprattutto i pediatri perchè il rischio di assorbire micro particelle di plastica dannose all’organismo riguardano in particolar modo i neonati nei primi mille giorni di vita. In sessant’anni sono state prodotte seimila trecento milioni di tonnellate di rifiuti e di plastica e solo un quinto di questo è stato smaltito correttamente. Cari fratelli e sorelle bisogna tornare all’ordine della creazione voluta da Dio. Creando il mondo e l’uomo Dio vide che era cosa buona e affidò tutto il creato all’uomo e alla sua libertà. L’uomo non facendo buon uso dei doni di Dio non ha mantenuto l’ordine e la bellezza della creazione, è aumentato il disordine cominciando da quello morale che monetizza tutto e non si cura di altro.
Cari fratelli e sorelle torniamo a Dio, alla bellezza della creazione, semplifichiamo la nostra vita, riprendiamo a stupirci delle bellezze del creato e cerchiamo di avere rispetto della casa comune per noi , per i nostri figlio e i nostri nipoti.