Vorrei continuare con voi a riflettere sulla comunità
Carissimi,
vorrei continuare con voi a riflettere sulla comunità, perché lo ritengo argomento importante in una società individuale. In una comunità tutti sono chiamati a collaborare, ci si deve occupare degli anziani, dei malati, si devono formare i giovani. Ognuno ha un suo lavoro e di questo lavoro bisogna imparare a renderne conto, ci si deve organizzare e avere anche un minimo di disciplina. In una comunità è importante la collaborazione che trova il suo alimento nella comunione, se non c’è comunione anche il volontariato non diventa più un servizio, diventa una forma di lavoro. E’ anche il luogo dove si rivelano i limiti, le paure e purtroppo anche gli egoismi, è facile pensare che quando le cose non vanno il colpevole sia sempre l’altro. Non fa bene alla comunità quando la si divide tra amici e nemici, è vero che con alcuni sto meglio e con altri faccio fatica però guai a creare divisioni tra noi e gli altri e come dicevo prima fra amici e nemici. Nella comunità le emozioni ci sono ma non devono guidarci altrimenti nascono le contrapposizioni che non ci permettono di raggiungere risultati. E’ facile anche il giudizio e il pregiudizio, la condanna e il pettegolezzo ed è facile racchiudere le persone in categorie. Nella “Fratelli Tutti” (Enciclica di Papa Francesco) il Papa ci suggerisce come superare tutto questo richiamandoci a quella fraternità che ha origine nella paternità di Dio. La comunità è anche il luogo del perdono, guai se non sappiamo perdonarci, ci sono sempre parole che feriscono, atteggiamenti che offendono, ma vivere insieme vuol dire anche saper andare oltre. Perdonare è difficile proprio perché il litigio è sempre frutto di una collera, spesso ha origine lontane. Al cuore della comunità c’è la fiducia reciproca che nasce dalle persone, ma anche dall’accettazione delle nostre debolezze, dobbiamo avere la certezza di poter essere noi stessi, solo così si costruisce una comunità vera. Ogni comunità è un corpo ecco perché noi apparteniamo gli uni agli altri, la gelosia è uno dei flagelli che distruggono questo corpo.
Il Signore non ha fatto povero nessuno, tutti hanno dei doni e i doni che ognuna possiede devono essere al servizio di tutti. Tutti dobbiamo diventare anelli di una medesima catena.