Carissimi sono 60 anni dalla chiusura del Concilio Vaticano Secondo

Venerdì, 07 Ottobre 2022

Carissimi 

sono 60 anni dalla chiusura del Concilio Vaticano Secondo l'evento, a tutti non solo agli ecclesiali, più importante degli ultimi secoli di cristianesimo. Convocato dalla sapienza e dalla libertà di S. Giovanni XXIII, portato avanti con maestria da S. Paolo VI è stato l'evento che ha cambiato il modo di guardare il mondo per noi cristiani.

Il mondo non è più il nostro nemico ma è l'interlocutore, è il luogo dell'evangelizzazione, è il luogo che chiede non delle condanne ma un dialogo costante, qualche volta difficile, ma indicato come l'unico modo per portare il Vangelo all'uomo di tutti i tempi.

Il Concilio ha davvero riformato la Chiesa e la stà riformando ancora con Papa Francesco che proprio rifacendosi allo Spirito conciliare, ci stà facendo celebrare il Sinodo sulla sinodalità che è innanzitutto capacità di ascolto.

Il Concilio è un evento sembrerebbe un evento del passato invece è un evento che stà ancora davanti a noi, in quanto c'è un ritardo delle comunità cristiane nel vivere secondo lo spirito conciliare. Il Vaticano secondo non è solo qualche aggiustamento sulla liturgia, il cambio degli altari, ma è la capacità di capire questo nostro tempo, nel collocarsi dentro di esso cercando di fare delle scelte qualche volta coraggiose nel senso dell'ascolto per evitare quei ritardi che ci mettono fuori dalla storia dell'uomo di oggi.

Il Concilio ha tentato di spogliare il cristianesimo e la Chiesa dall'aspetto ideologico, per posizionarla sul Vangelo, per questo le Sacre Scritture oggi hanno grande importanza. L'ascolto della parola è determinante per uscire da una fede di sola tradizione e arrivare a una fede di convinzione.

Il Concilio ci ha detto che il Vangelo di Gesù è prima di tutto la buona notizia e non le condanne degli errori dell'uomo. Questa responsabilità il Concilio l'ha data non solo ai sacerdoti, ai religiosi ma l'ha data come vocazione anche ai laici in forza del battesimo che hanno ricevuto.

Per questo quando si battezza un bambino poi ci si deve impegnare ad educarlo cristianamente, quando ci si sposa in Chiesa ci si impegna a partecipare come famiglia alla comunità ecclesiale, alla parrocchia, e questo con al centro la S. Messa domenicale.

Sono passati tanti anni, ma possiamo concludere che siamo solo all'inizio.

Questa capacità di dialogo, questa passione con l'incontro con le persone e con il mondo deve essere la costante non di una Chiesa in generale, ma della nostra Chiesa che è in Nova Milanese.

 


don Luigi Caimi


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