Quarta domenica di Avvento
Carissimi
siamo arrivati al centro dell'Avvento, che per noi ambrosiani è di sei settimane. Questa domenica, infatti, sarà già la quarta domenica di Avvento e in questa settimana siamo chiamati anche a dare uno sguardo a Maria, la madre di Gesù, definita qui come l'Immacolata, la tutta pura, la senza peccato, neanche quello originale, cioè quello che come uomini e donne ereditiamo da Adamo ed Eva e che viene tolto attraverso il Sacramento del Battesimo. Avvento è un tempo privilegiato, è un tempo per ricominciare, per riprendere in mano la nostra vita spirituale e trovare nuove energie per ripartire. Questo tempo ci chiede uno sguardo contemplativo, perché non solo Gesù verrà, ma Gesù c'è sempre stato in quanto Dio, fin dalla creazione del mondo, c'è quando celebriamo l'Eucaristia. La sua presenza, da nuova linfa alla nostra appartenenza cristiana. Certo l'arrivo del Natale ci invita a cercare Dio nelle cose piccole e semplici proprio perché Gesù ha rifiutato ogni grandezza ecco perché, pur comprendendo il Natale consumistico, il messaggio del Natale è di una essenzialità stupenda. Questo Gesù continua a nascere in una capanna, messo in una mangiatoia, a Betlemme, non a Gerusalemme. L'avvento ci chiede di cercare Dio nella PAROLA. Le letture, pur se un po' difficili, ci aiutano a entrare nel clima del Natale e non solo di un Dio che viene , che c'è e che verrà nel giudizio finale. L'avvento ci pone anche di fronte a una domanda esistenziale: "Il Signore continua a venire nella mia vita, ma io come lo sto accogliendo?" Il mio cuore è come una stalla, un luogo di disordine e squallore eppure lì Gesù ha scelto di nascere,. Non spaventiamoci di quello che pensiamo di essere, Gesù è il Salvatore. L'ultimo pensiero che mi viene è quello di non scartare l'aspetto affettivo del Natale: la nascita di Gesù prevarica ogni nazionalità, certamente mi invita a prendermi cura della mia vita e del mio cuore.