Carissimi: ...
Carissimi
In questi giorni dove inizia il freddo intenso ancora una volta siamo qui a vedere degli autentici poveri cristi, adulti, donne e bambini davanti al filo spinato che corre al confine tra la Polonia e la Biolorussia. Di fronte a tanto dolore la risposta è per molti: "costruiamo un muro per difendere i confini". A parte che tutti noi abbiamo gioito quando è caduto il muro che divideva Berlino, ma di fatto qui un muro c'è già, è fatto di respingimenti, filo spinato, freddo e gelo. Se poi l'Unione Europe dovesse disgraziatamente finanziare la costruzione del muro con la Bielorussia per impedire il passaggio dei migranti, l'operazione sarà per sempre e sarà sicuramente una vergogna. Come dicevo sopra l'allargamento dell'Europa ai Paesi dell'Est è nato dalla caduta del muro di Berlino nel 1989, quanta gioia per quel muro che cadeva, oggi vogliamo che la storia torni indietro. Chi sono quelli che bussano al confine: sono gli Afgani, i Curdi, i Libanesi, i Magrebini, gli Africani, la gente del Bangladesh. Questi sono diventati ostaggi della polita aggressiva di alcuni paesi, vengono usati come minaccia, l'Europa è ricattata perché questi paesi di provenienza in tono minaccioso ci dicono: Vi mandiamo i migranti. Donne, bambini, uomini sono delle povere pedine sperdute nel freddo di quei paesi dove fa freddo davvero, sono spinti dai bielorussi e respinti anche con getti d'acqua dai polacchi, è un gioco terribile. E' dalla paura e da un pizzico di crudeltà che nasce la politica dei muri, questi sono trattamenti disumani non degni del nostro tempo. Qualche esperto di politica estera dice che oggi c'è necessità di condurre una politica con i paesi da cui partono i migranti, è quanto l'Italia fa con la Tunisia. Una cosa è certa: la paura dell'altro ci fa capire il problema, ci lascia sicuramente sgomenti di fronte a questi immagini crudeli, ma siamo paralizzati, incapaci di prendere una decisione. Queste immagini ci devono spronare a vivere un Natale diverso, una vita diversa.