In occasione del 100° anniversario della pubblicazione dell'enciclica Maximum illud di Papa Benedetto XV...
Carissimi:
In occasione del 100° anniversario della pubblicazione dell'enciclica Maximum illud di Papa Benedetto XV, uscita nel novembre 1919. Il papa Francesco ha indetto un mese missionario straordinario per il prossimo ottobre, ogni giorno pregheremo prima della messa delle 18,15 con la recita del santo rosario con intenzioni missionarie e nell'occasione sarebbe bello ricordare i missionari novesi che nel secolo scorso sono partiti da Nova per le missioni, non sono pochi. Proprio ad ottobre poi riparte per la Guinea Bissau anche Padre Marco Pifferi, conosciuto da tutti perché frequentemente passa da Nova e a Nova ha operato anche come seminarista. Ci faremo accompagnare poi da alcuni personaggi legati al mondo delle missioni, troverete in fondo alla chiesa biografie di missionari che potrete acquistare e anche sul foglio settimanale ogni settimana ricorderemo un missionario. Questa settimana parliamo di Francesco Saverio, un gigante della missione, in meno di 11 anni si mosse tra l'India, le Isole dell'Asia sud orientale e il Giappone, ritornando più volte negli stessi luoghi. Alcuni studiosi rimproverano a San Francesco Saverio di aver battezzato tanto e spesso gente non preparata, si parla che ha battezzato circa 30 mila persone seconda la tradizione. Alla fine delle giornate dedicate ai battesimi di massa, le sue braccia erano sfinite dalla stanchezza. Ci si domanda perché Francesco aveva così tanta fretta? Forse perché pensava che la sua missione avrebbe avuto più possibilità di successo se fosse arrivata presso i popoli asiatici prima dei portoghesi e degli spagnoli, le potenze imperialiste di allora che con il loro esempio, distruggevano la bellezza del cristianesimo. San Francesco Saverio lascia oltre a tanti battezzati delle lettere bellissime della missione, queste lettere hanno contribuito in modo fondamentale alla nascita del Movimento missionario moderno. Lui era un seguace di Sant'Ignazio di Lojola, lui sente il fuoco della missione e quindi i rapporti fra i due non sono facili, ma Ignazio si rende conto che Francesco è un giovane di intelligenza superiore, brillante e ambizioso. Con le sue lettere infiamma i giovani di allora e li sfida riguardo alla diffusione del Vangelo, grida con coraggio non state chiusi nelle vostre università il mondo ha bisogno di Cristo, questo invito è valido anche oggi.