Nell’educazione e nella trasmissione di fede e valori sono importanti i genitori, i nonni, i maestri

Mercoledì, 26 Luglio 2023

Carissimi,
in ogni comunità sono presenti tanti doni, tradizioni e valori che gli adulti devono impegnarsi a trasmettere.
Oggi, la trasmissione della fede e dei valori condivisi è proprio in crisi, sembra che gli adulti non hanno delle eredità da lasciare alle nuove generazioni. Nell’educazione e nella trasmissione di fede e valori sono importanti i genitori, i nonni, i maestri. Se vogliamo trasmettere la fede dobbiamo insegnare al bambino almeno il segno di croce e poi piano piano lo si aiuta a crescere nella preghiera e nella conoscenza di Dio. Ma noi uomini e donne di oggi riteniamo ancora importante insegnare ai nostri figli le preghiere, a conoscere Dio e ad amare il nostro prossimo? Il credente sa che i santi sono maestri che ci insegnano le strade di Dio. Oggi si sono persi i maestri, ma noi non nasciamo imparati, noi impariamo giorno per giorno a vivere e a vivere onestamente . Nelle vita di comunità un dono, un valore da non perdere è il perdono. E’ difficile perdonare e accettare il perdono., anche Gesù quando parla di perdono è contestato forse perché il perdono sembra un segno di debolezza, invece Gesù lo lega alla gioia di vivere . E’ possibile perdonare se facciamo anche noi l’esperienza del perdono, Dio ci perdona sempre fino a settanta volte sette. Il perdono in una comunità è speranza, se non c’è perdono il rischio è la vendetta e sul perdono si può costruire, sulla vendetta non  si costruisce, di vendetta si muore. Nella comunità nessuno è onnipotente, ma tutti sono bisognosi di perdono, proprio perché tutti sbagliano. .Al perdono è legata la libertà, è sempre difficile sapere quando e come essere liberi, l’importante però non è essere liberi per essere liberi, ma per servire e amare di più. Nella comunità è importante che il sacerdote sia mandato dal Vescovo e proprio per questo deve essere capace di gridare il Vangelo e di farlo senza insicurezze, paure e trepidazioni. In una comunità non bisogna estromettere i valori spirituali e per accoglierli bisogna  lasciarsi guidare, accompagnare . Per crescere nella fede bisogna sentirsi amati e ascoltati, questa è un’esperienza che tocca tutti. L’esperienza di essere ascoltati e amati deve toccare soprattutto le persone ferite, ancora una volta vorrei sottolineare quanto è bella la definizione di Chiesa che dà Papa Francesco, la Chiesa come ospedale da Campo.  Concludendo la comunità è come una orchestra, i singoli sono importanti, ma perché la musica sia bella è importante, che i singoli rispettino lo spartito, nell’orchestra nessuno suona per se, anche nella comunità nessuno fa per se, ma tutti fanno per tutti.

 


don Luigi Caimi


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