SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITA’ DEI CRISTIANI

Venerdì, 15 Gennaio 2021

SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITA’ DEI CRISTIANI       

Carissimi,

noi cristiani, come tutti gli uomini, facciamo presto a dividerci; più lungo è invece il processo di perdono e riconciliazione. Come avviene nelle famiglie e in ogni contesto sociale la fatica non è quella di litigare, dividersi e distinguersi, ma la fatica vera è quella, dopo aver litigato, di fare passi che uniscono. Noi cattolici abbiamo alle spalle quasi sessant’anni di impegno ecumenico. Fu Giovanni XXIII a intravedere nel dialogo tra cristiani separati un segno dei tempi. Per la prima volta un papa incontrava il primate della chiesa anglicana e invitava le chiese cristiane non cattoliche a partecipare al Concilio Ecumenico Vaticano II. Fu proprio il concilio a iniziare una nuova stagione per l’ecumenismo: da quel momento si parla di fratelli e sorelle in Cristo che vivono la loro fede in altre chiese. Paolo VI accolse l’eredità del concilio togliendo la scomunica alla chiesa di Constantinopoli ed incontrando il suo patriarca. Giovanni Paolo II contribuì al dialogo ecumenico con l’enciclica “Ut unum sint” nella quale chiese ai fedeli delle altre confessioni cristiane di aiutarlo a riformare il papato, intendendo il ministero petrino a servizio della comunione fra tutte le chiese. Benedetto XVI proseguì l’impegno nel cammino verso l’unità dei cristiani accogliendo la dichiarazione comune fra Chiesa Cattolica e chiese luterane sulla dottrina della giustificazione, che 500 anni prima aveva scatenato lo scisma. In questi anni anche Papa Francesco si è seriamente impegnato nel dialogo ecumenico incontrando tutti i capi delle chiese cristiane. Basta citare lo storico incontro a Cuba con Kirill patriarca ortodosso di Mosca, i passi fatti con la chiesa Valdese e la costante attenzione per le chiese sorelle. Anche nel nostro duomo di Milano, quando ci sono importanti celebrazioni, sono sempre presenti ministri e rappresentanti di altre confessioni. Ora il cammino ecumenico, come tutto ciò che riguarda la comunione e i rapporti sociali, vive un tempo di indifferenza, ci sembra un discorso astratto e lontano dalla concretezza della nostra vita. Ma se guardiamo bene, potremmo accorgerci che c’è in atto un cammino ecumenico dal basso: pensiamo alle tante badanti ortodosse che si prendono cura dei nostri anziani che, non avendo la possibilità di accedere alla propria chiesa, scoprono la possibilità di pregare e partecipare alle nostre liturgie. Sottolineare ciò che unisce, piuttosto che quello che divide, è senz’altro la strada più difficile, ma non c’è altra strada per essere testimoni credibili del Signore Gesù.

 


don Luigi Caimi


Privacy Policy | Cookie Policy