Festa dei Santi e commemorazione dei defunti

Sabato, 31 Ottobre 2020

Carissimi, questo fine settimana è dominato dalla Festa dei Santi e del giorno dei morti, due feste che dovrebbero essere molto care a tutti noi, perché è il ricordo dei nostri cari. Dico dovrebbe, perché diminuendo la fede in Dio si fa fatica ad avere una lettura positiva della santità e della morte. La solennità dei santi ha radici antiche: nel quarto secolo inizia ad essere celebrata la Commemorazione dei Martiri. Tra l'ottavo e il nono secolo la festa si diffonde in Europa ed è papa Gregorio III a fissare come data il 1 novembre consacrando una cappella in San Pietro dedicata alle reliquie dei Santi Apostoli e di tutti i Santi martiri e confessori, e di tutti i giusti resi perfetti che riposano in pace in tutto il mondo. Siamo abituati a pensare ai Santi come ad esseri superiori a noi e quindi sono uomini e donne ritenuti inarrivabili.  Il senso invece della festa di tutti i Santi  dovrebbero essere per noi la festa di quei compagni di viaggio, non tanto ricordati perché perfetti ma perché "più umani". Il Santo non supera l'umanità ma l'assume, in questa festa vogliamo ricordare tutte le persone virtuose, che sono passate attorno a noi, nella nostra casa, nelle nostre amicizie. Persone che a distanza di tempo possiamo dire, guarda che bella persona ho incontrato nella mia vita, quanti esempi di bene ho avuto da lei. I nostri Santi spesso sono i nostri morti e la Sacra Scrittura ci aiuta a pensare alla morte come non a qualcosa di brutto ma a un andare oltre, a un entrare nella vita eterna. Noi vediamo la morte come qualcosa di brutto perché spesso è accompagnata dal dolore della malattia ed è questo il peso che sta  sul nostro cuore e nei nostri occhi. I nostri morti  normalmente stanno al cimitero e questa parola è una parola bella che descrive bene quel riposo eterno a cui andiamo incontro. Il termine cimitero deriva dal greco e significa: " Luogo dove si riposa". Questa parola è meglio di campo santo, perché esprime meglio la concezione cristiana della sepoltura. Il cimitero è la dimora dove i defunti  non rimarranno per sempre a consumarsi, ma è il luogo dove le salme attendono di  ridestarsi  nell'ultimo giorno, quanto anche i corpi trasfigurati risorgeranno, così come ci dicono le Sacre scritture. Ecco perché i cimiteri antichi erano monumentali  e assomigliavano sempre di più a parchi cioè a luoghi di riposo, di ristoro, di serenità, di pace. E' bello pensare i nostri morti così, in pace e mi sembra bello pensare anche che loro siano i nostri Santi.    

 


don Luigi Caimi


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