SCONCERTATI MA NON SORPRESI
Carissimi,
"SCONCERTATI MA NON SORPRESI"
Non gli bastavano i 12.439,00 euro di stipendio netto guadagnati ogni mese né i privilegi di cui storicamente godono i parlamentari della Repubblica, dalle agevolazioni bancarie alla possibilità di viaggiare gratis, qualsiasi mezzo scelgano: treno, aereo o nave. Cinque deputati, così si dice, in piena emergenza Covid che ha bloccato il paese e ha messo in ginocchio l'economia hanno chiesto all'Inps il bonus da 600 euro mensili poi elevato a 1000, previsto dai decreti Cura Italia e Rilancio per sostenere i reddito di autonomi e partite Iva e pare che lo abbiano incassato. Non si sono fatti nessuno scrupolo di sottrarre risorse alle famiglie in lotta per la sopravvivenza, né si sono posti il problema se fosse eticamente corretto chiedere, certo la Legge ha fatto l'errore di distribuire a pioggia e quindi quello dei politici balza all'occhio ma penso che anche diversi professionisti ne potevano fare a meno dando più possibilità a chi ne aveva veramente bisogno. Erogato a pioggia, sull'onda dell'urgenza per i mesi di marzo e aprile, dove per ottenerla era sufficiente inviare una domanda telematica, dimostrare cioè di essere in possesso del numero da undici cifre utile a identificare il contribuente, società o persona fisica che fosse, un semplice automatismo in cui penso che molti ne hanno approfittato. Titolando l'articolo dicevo sconcertati ma non sorpresi perché quando la questione morale è messa in fila a tanto altro, quando un popolo smarrisce il senso del peccato e del bene comune, non è difficile non crearsi problemi: i soldi sono i soldi. Questa equazione è di tanti ed è proprio su questa equazione che noi dobbiamo ragionare, non può essere vero che i soldi sono i soldi è importante anche come li fai i soldi. Non vi può essere nessun contrasto fra morale e politica perché le virtù del buon principe sono le virtù classiche della morale, questo lo diceva già Erasmo da Rotterdam. Capite che è proprio su queste virtù che non ci siamo più, io penso che smarrito Dio la nostra società ha smarrito anche le virtù e tra le virtù la moralità. Quando si parla di virtù morali classiche si parla di magnanimità, temperanza e onestà. Sempre quel filosofo diceva che se vorrai entrare in gara con altri principi, li vincerai veramente se sarai meno corrotto di loro, meno avaro, meno arrogante, meno iracondo, meno precipitoso. Cari fratelli e sorelle non è difficile riconoscerci in questi difetti, ma se questi difetti li ha chi dirige la cosa pubblica in politica, economia e religione diventa cosa grave. Abbiamo ancora una speranza? Sì quella di ritrovare una moralità pubblica e privata e siccome parlo a dei cristiani dico: non smarriamo Dio perché smarrito Dio smarriamo le virtù e il rischio è che i difetti vengano presi per virtù..
Concludendo: "tutto è diventato più difficile perché l'uomo d'oggi giudica il valore dell'altro in quanto ha, non in quanto è".