Carissimi: Siamo davanti all'estate
Carissimi
Siamo davanti all'estate ma per l'esperienza che tocca la nostra stessa vita sappiamo che il tempo corre veloce e personalmente per settembre ho due paure: la prima riguarda i ragazzi, la seconda riguarda le famiglie, in particolare il lavoro. Per quanto riguarda i ragazzi non ci sono certezze sull'avvio della prossima stagione né per quel che riguarda la scuola, nè per lo sport, né per gli oratori, né per niente. Sembra che questo mondo che si sta dimenticando del nascere, non si preoccupi molto dei bambini e dei ragazzi. Ammesso che si possa riaprire la scuola come ci stiamo preparando? A Nova bastano le aule per tutti i piccoli? Gli insegnanti ci sono? Il personale della scuola c'è? L'impressione è che cadremo dentro nel mese di settembre senza avere un grande progetto, è evidente che spero di sbagliarmi. I ragazzi però non hanno bisogno solo di scuola hanno bisogno di muoversi, di giocare insieme, di non essere lasciati tra le vie e le piazze vaganti senza meta, e allora anche qui diventa importante una domanda: quando riaprirà lo sport di base? Quando potranno tornare i nostri ragazzi ad allenarsi, a giocare in gruppo guidati da un adulto, la stessa cosa vale per l'oratorio. Questi interrogativi girano nella mia testa e certamente girano nelle teste degli animatori, degli allenatori e dirigenti nelle piccole società sportive dell'oratorio e non, di quartieri, di comuni, di periferie. Certamente io non so rispondere, ed è vero che nessuno in questo momento può dare una risposta vera e concreta. Per la salute dei nostri ragazzi la speranza è quella di poter tornare a una vita di gruppo normale fra settembre e ottobre, non è una certezza, ma è uno sguardo doveroso che noi adulti e soprattutto le istituzioni devono avere. Come ci si sta preparando a una nuova stagione scolastica, oratoriale e sportiva?
In mezzo a questa incertezza sarebbe bene che noi potessimo avere almeno alcune idee , perché tutto ciò che riguarda il mondo dei ragazzi ci riguarda. Non si tratta solo di veder tornare i ragazzi a sorridere, a sudare, a impegnarsi e a correre dietro un pallone, in gioco c'è molto di più.
Noi adulti abbiamo il compito di occuparci dei ragazzi e di educarli alla vita, questa non è solo spensieratezza non è solo desiderio di ferie, ma la vita chiede impegno, qualche volta sacrificio, sempre lavoro.
La nostra società ha bisogno che i ragazzi tornino a una vita normale perché questo ritorno spingerà le nostre chiese, le nostre scuole, la società intera al ritorno a una vita normale. Le società sportive che guardano i ragazzi anche a Nova Milanese costituiscono un patrimonio straordinario, la loro riapertura permetterà al nostro paese di rimettersi in piedi. Una società che si rispetta non può trascurare la vita e la vita di una comunità è data dalla speranza e la speranza è legata al mondo della giovinezza. Guai a non educare, se non educhi, mal educhi e non possiamo permetterci la crescita di una società poco educata. Io continuo a pensare a una alleanza di bene tra oratori, società sportive, scuola e famiglia. Spero di non illudermi, perché spero in un settembre di ripresa. Se non riprende il mondo dei ragazzi si ferma anche il mondo degli adulti e guai a noi se si ferma il lavoro.
Buon estate